I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti.
I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età.
I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori.
I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti.
I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti.
I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori.
I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori.
I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi.
I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche.
I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano.
Gruppi di Parola:
a cosa servono
Immagine da Perché proprio a me? – Agia, 2024
Benedetta Carminati
Virna D’Antuono
Consultorio familiare, Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Roma
Per la maggioranza dei bambini e dei ragazzi la separazione dei genitori è un evento doloroso, che suscita paura di perdere gli affetti e una grande incertezza del futuro: «La separazione è un cuore tagliato a metà».
La riorganizzazione familiare porta cambiamenti che richiedono tempo e fatica emotiva per essere affrontati, per adattarsi a nuove abitudini: stare con un solo genitore alla volta e non più con entrambi insieme, vivere in due case, accettare nuove figure accanto ai genitori e “fratelli nuovi”.
Nonostante la separazione riguardi molte famiglie e i genitori conoscano l’importanza di ascoltare i bambini, di riconoscere le loro esigenze e di offrire loro sostegno emotivo, spesso i figli delle famiglie divise si sentono non visti, trascurati nei loro bisogni affettivi: «Ho paura di rimanere solo».
Il Gruppo di Parola per i figli di genitori separati è un intervento breve che aiuta bambini e ragazzi a condividere ed elaborare emozioni, pensieri e sentimenti legati alla separazione dei genitori. Nello
spazio del piccolo gruppo di coetanei, accomunati dalla stessa esperienza, è possibile esprimersi liberamente, sentendosi compresi e protetti. Il gruppo è un contesto reso sicuro dalla confidenzialità, regola che stabilisce un patto di riservatezza ribadito in ogni incontro che rende i conduttori e il gruppo custodi di ciò che viene detto.
Il percorso in quattro incontri a cadenza settimanale, con la guida di conduttori formati ai Gruppi di Parola, aiuta a “mettere parola” sui temi più critici della separazione e facilita la condivisione di strategie per affrontare i cambiamenti. Con l’ausilio di diversi strumenti – disegno, scrittura, gioco, lettura e altre attività – i bambini possono ripercorrere l’esperienza della separazione da quando hanno ricevuto la comunicazione: «Ho pianto tanto!», «Mi è venuto un colpo al cuore».
Nel contesto protetto del gruppo i bambini e i ragazzi possono parlare di cosa è cambiato, delle loro paure e dei desideri, condividendo emozioni e strategie di adattamento.
Illustrazione di Alessandro Teti e Ryan Spatuzzi – ISS Rossellini
Bambini che vivono fasi diverse della separazione dei genitori, raccontando le proprie esperienze e ascoltando quelle degli altri, si aiutano l’un l’altro ad accettare le trasformazioni e a parlarne con i genitori. I bambini e i ragazzi che vivono in contesti familiari molto conflittuali possono alleggerire i vissuti di impotenza, paura e rabbia, sperare che anche i loro genitori possano «smettere con i giudici e gli avvocati» e imparare ad andare d’accordo. L’obiettivo del Gruppo di Parola è sostenere i figli a esprimere i loro vissuti, a ritrovare o rinforzare la fiducia nei legami e a trovare modi per dialogare con i genitori, per vivere più serenamente la nuova realtà familiare.
Dall’esperienza canadese dei groupes confidences creati negli anni ‘90 da Lorraine Filion, i Gruppi di Parola sono stati introdotti in Italia dal 2005 grazie alle attività cliniche e di ricerca delle équipe specializzate dell’Università Cattolica del Sacro Cuore − Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia a Milano e Consultorio familiare a Roma − e a Napoli del Consultorio familiare dell’Istituto di Studi Superiori G. Toniolo oggi Fondazione Eos.
I Gruppi di Parola si sono progressivamente diffusi in Italia, parallelamente sono aumentati i professionisti formati alla conduzione dei Gruppi di Parola e coloro che conoscono questo modello di intervento. Dal 2017 l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha sostenuto e promosso i Gruppi di Parola con diversi progetti mirati alla loro attuazione in diversi ambiti territoriali (Nord, Centro e Meridione), alla valutazione dell’esperienza da parte dei bambini e dei ragazzi e dei loro genitori.
Questa attività di ricerca ha confermato la valenza protettiva del Gruppo di Parola per i figli e la sua funzione di sostegno per le famiglie nella separazione. Per i figli è importante poter «parlare con altri bambini che hanno il mio stesso problema», «ti aiuta a capire i sentimenti che hai» e a «scambiarsi esperienze e idee». Avvertono il beneficio dato dal potersi esprimere («Finalmente mi sono aperta») e dal sentirsi sollevati da pesi emotivi («Ho capito che non era colpa nostra»).
La quasi totalità dei bambini e dei ragazzi consiglia ad altri l’esperienza del Gruppo di Parola, aggiungendo di aver molto apprezzato anche la dimensione ludica dell’esperienza e la capacità dei conduttori di affrontare i discorsi su temi molto difficili, ritenuti “tabù”. Avvertono il beneficio dato dal potersi esprimere («Finalmente mi sono aperta») e dal sentirsi sollevati da pesi emotivi («Ho capito che non era colpa nostra»). La quasi totalità dei bambini e dei ragazzi consiglia ad altri l’esperienza del Gruppo di Parola, aggiungendo di aver molto apprezzato anche la dimensione ludica dell’esperienza e la capacità dei conduttori di affrontare i discorsi su temi molto difficili, ritenuti “tabù”.
In linea con le considerazioni dei bambini, i genitori hanno constatato «il benessere dei figli per aver partecipato», perché «è un luogo dove possono esprimersi», «ha potuto confrontarsi con altri bambini che vivono una situazione simile», «in lui si sono chiariti i dubbi, è diventato più realista», «ha vissuto con gioia l’esperienza», «è un luogo dove possono esprimersi». Molti genitori affermano che «è complicato parlare della separazione», che «il Gruppo di Parola aiuta a parlare di argomenti spesso difficili», che «riduce il livello di conflittualità e porta alla riflessione sulle priorità dei figli». I progetti Agia hanno creato occasioni di confronto e approfondimento teorico e tecnico tra conduttori. Lo scambio all’interno del network nazionale ha evidenziato la trasversalità delle tematiche che affrontano le famiglie separate. Inoltre, con i Gruppi di Parola si promuove una sensibilizzazione sul tema della separazione che può raggiungere l’intera comunità sociale, al fine di rendere tutti gli adulti più consapevoli dei bisogni emotivi dei bambini e del valore della continuità degli affetti per la loro crescita.
Un bambino che conserva i legami familiari si sente più sicuro e fiducioso nel futuro.
- Il Gruppo di Parola (Gdp) è composto da 5 a 8 bambini o ragazzi di età 6-11 anni o 12-15. Per partecipare serve l’autorizzazione di entrambi i genitori.
- Prima dell’avvio del Gdp è previsto un incontro di gruppo con i genitori. I conduttori spiegano il percorso e rispondono alle domande dei genitori: come dirlo ai bambini, come parlare di un tema così difficile, cosa accade se un bambino non riesce a parlare?
- Gli incontri sono quattro, ciascuno di 2 ore, con cadenza settimanale. Ognuno è dedicato a una tematica legata alla separazione: conflitto, senso di colpa, desiderio di far riunire mamma e papà, cambiamenti e riorganizzazione familiare, risorse personali e familiari, riconoscimento ed espressione dei bisogni emotivi.
- L’obiettivo è aiutare i bambini a “mettere parola” sull’esperienza, esprimere emozioni e condividere strategie per affrontare i cambiamenti. Vengono svolte attività per facilitare la formazione del gruppo e favorirne la coesione.
- Gli strumenti principali utilizzati sono: disegno, lettura, giochi di ruolo, collage, marionette, giochi rompighiaccio, brainstorming, scrittura di cartelloni.
- A metà del quarto incontro sono invitati i genitori per condividere i lavori dei bambini con l’obiettivo di favorire il dialogo tra figli e genitori.
- A un mese dalla conclusione, i conduttori incontrano i nuclei familiari per ripensare all’esperienza svolta.
Immagine da Perché proprio a me? – Agia, 2024
L’impegno dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza a sostegno nella vita di ogni bambino coinvolto nella separazione dei genitori compie un ulteriore passo con l’avvio, nel novembre del 2017, del progetto Gruppi di Parola, una risorsa per i figli di genitori separati in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Toniolo (poi Eos). Da allora sono stati numerosi Gruppi di Parola, tra Roma, Milano e Napoli, oltre a convegni per la loro diffusione e seminari di confronto sulla pratica.
Dal progetto sono scaturite una serie di iniziative. Tra di esse, la Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori (a ottobre 2018), un documento elaborato da una commissione di esperti con il coinvolgimento della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia. La Carta, diffusa in 30 mila copie, contiene dieci punti fermi che riguardano altrettanti diritti di bambini e ragazzi durante il percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi. Per promuovere la conoscenza dei Gruppi di Parola è stato realizzato anche un video promozionale.
Un’importante risorsa è rappresentata dalla mappatura delle strutture che offrono servizi di Gruppi di Parola, aggiornata periodicamente. Infine, lo scorso anno è stato pubblicato Perché proprio a me? La separazione vista dai bambini, una raccolta di disegni e pensieri elaborati dai bambini che nel corso degli anni hanno partecipato ai Gruppi di parola.
Nel febbraio 2025, in occasione del parere reso al 6° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva l’Autorità garante Marina Terragni ha chiesto l’inserimento dei Gruppi di Parola quale misura strutturale. Nel 2023 al progetto originario si è affiancata una nuova iniziativa che mira a utilizzare lo strumento dei Gruppi di Parola per l’elaborazione del lutto in caso di morte di un genitore da parte dei minorenni. Nello stesso anno sono stati svolti tre gruppi sperimentali a Roma, Milano e Napoli.
dei figli nella separazione dei genitori