Trascuratezza e violenza assistita gli  abusi più frequenti

Violenza sui minori. Un’indagine promossa da Autorità garante, Cismai e Terre des hommes

GrayFrog – stock.adobe.com – Realizzato con supporto IA

Quasi un minorenne su tre (30,4%) di quelli in carico ai servizi sociali in Italia risulta vittima di maltrattamento. Stiamo parlando di bambini e ragazzi vittime di trascuratezza grave (neglect), violenza assistita o psicologica, maltrattamento fisico, patologia delle cure o abuso sessuale. A rilevarlo è la III Indagine nazionale sul maltrattamento di bambini e adolescenti, con dati al 31 dicembre 2023, realizzata per l’Autorità garante da Terre des hommes e Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (Cismai). Nella grande maggioranza dei casi (87%) il maltrattante appartiene alla cerchia familiare ristretta. «Questo dato segnala la necessità e l’urgenza di porre la massima attenzione alla famiglia, colpita da una crisi sempre più diffusa e profonda» commenta l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni. In base alle risultanze dell’indagine la grave trascuratezza – ovvero la mancanza di cure che provoca danni a salute, sviluppo o crescita – riguarda il 37% dei casi. Quella riferita invece all’istruzione e ai bisogni educativi tocca il 17%, mentre raggiungono il 10% ciascuna quella per alimentazione, vestiario, alloggio e igiene (neglect fisico) e quella riferita alla sfera emotiva del bambino o ragazzo (neglect emozionale). In seconda posizione, nella spiacevole classifica delle tipologie di maltrattamento in Italia, c’è la violenza assistita con il 34%.

Quest’ultima rappresenta una forma di violenza nei confronti di figure verso le quali bambini e ragazzi provano affetto. Seguono poi la violenza psicologica e il maltrattamento fisico, che si registrano rispettivamente nel 12% e nell’11% dei casi.
Nei fascicoli dei servizi sociali italiani dei minorenni maltrattati è oggetto o di discuria (cure distorte) il 3% o di ipercura (cure eccessive) l’1%. Infine, l’abuso sessuale rappresenta il 2% delle situazioni rilevate. Un fenomeno questo che investe 77 volte su 100 bambine e ragazze. 

L’indagine mette in evidenza, inoltre, come l’intercettazione del rischio non sia precoce: il 50% dei minorenni in carico ai servizi per maltrattamento, infatti, ha tra 11 e 17 anni, il 32% tra 6 e 10 anni e il 18% tra 0 e 5 anni. «L’intervento dei servizi sociali – si legge nell’indagine – sembra essere innescato principalmente dall’autorità giudiziaria, che da sola rappresenta oltre la metà delle segnalazioni: 52%. Questo dato è emblematico di un sistema di protezione che si attiva tardi, spesso solo quando il danno è già conclamato e viene formalmente rilevato». Le istituzioni educative, in particolare la scuola, contribuiscono solo per il 14% dei casi.

brillianata – stock.adobe.com – Realizzato con supporto IA

Neglect e violenza assistita:
che cosa sono

Rocco Briganti
Direttore generale
Specchio magico coop sociale onlus - Cismai/Ispcan

Per trascuratezza/neglect si intende la grave e/o persistente omissione di cure nei confronti del minorenne in aree chiave con conseguenti danni significativi per salute, sviluppo o ritardo della crescita in assenza di cause organiche. La letteratura internazionale, l’Oms e Ispcan riconoscono questo comportamento abusante richiamando nel neglect i concetti di trascuratezza e negligenza. Il neglect rappresenta a livello internazionale la forma prevalente di maltrattamento infantile e si concretizza nel mancato soddisfacimento da parte dei caregiver dei bisogni fisici, emotivi, educativi e di supervisione. Esso incide sulla sicurezza e sui diritti del minorenne descrivendo un fenomeno eterogeneo e complesso nella sua intercettazione precoce e preventiva ed evidenzia la necessità di un sostegno alle famiglie proattivo, competente e puntuale. 

Il tema del neglect apre a quanto è divenuto indispensabile sostenere la genitorialità, per garantire i diritti dei minorenni e un percorso di crescita sano e sicuro. La stessa III Indagine nazionale sul maltrattamento restituisce come la dimensione familiare 

rappresenti il contesto principale della violenza contro i minorenni e come la trascuratezza debba far riflettere sulla necessità di acquisire competenze puntuali per la crescita senza violenza di un figlio. Non si tratta di uno scontato genetico, ma di un bisogno del mondo adulto di attrezzarsi per il “miglior interesse del bambino”. Un supporto puntuale alla genitorialità è una risposta preventiva che minimizza rischi specifici nella cornice della trascuratezza e promuove buone pratiche di buon trattamento dove è legittimo, per i genitori, chiedere aiuto, presupporre di non saper fare, essere critici verso il proprio agito. Il riferimento principale sono le strategie Inspire richiamate dall’indagine (un pacchetto di sette interventi sviluppato dall’Oms per prevenire e porre fine alla violenza contro i bambini ndr). Il tema del neglect spinge a problematizzare gli effetti di un trattamento all’infanzia inadeguato. Non è concepibile “scommettere” sulla buona riuscita dei processi genitoriali ma è indispensabile comprendere i nessi causa effetto della trascuratezza, oltre che della violenza assistita, e gli impatti di questi fenomeni.

Violenza assistita

Per violenza assistita intrafamiliare si intende l’esperienza, vissuta dal minorenne, di qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica e atti persecutori (stalking) da parte di figure di riferimento o altre figure affettivamente significative, adulte o minorenni. Di particolare gravità è la condizione dei cosiddetti orfani speciali, vittime di violenza assistita da omicidio, omicidi plurimi o omicidio-suicidio. Il minorenne può farne esperienza direttamente (quando l’omicidio avviene nel suo campo percettivo), indirettamente (quando viene a conoscenza dell’omicidio), o percependone gli effetti acuti e cronici, fisici e psicologici. La violenza assistita include l’assistere a violenze di minorenni su altri minorenni o su altri membri della famiglia e ad abbandoni e maltrattamenti ai danni di animali domestici e da allevamento. 

Nel caso della violenza assistita il processo di definizione e classificazione, avviatosi nel 2003, ha reso identificabile il fenomeno, garantendo approfondimenti, strategie e riconoscimento istituzionale. A partire dalle indicazioni del Cismai (2017) i percorsi formativi hanno svolto un ruolo strategico nell’intercettare il fenomeno, consentendo una rivoluzione culturale sul tema della violenza intrafamiliare. 

Il percorso di legittimazione del concetto di violenza assistita è un punto di forza italiano che ha visto una sua versione europea nel progetto Children First (finanziato dal programma REC della Commissione Europea). 

Gli studi internazionali e i dispositivi di contrasto convengono sugli impatti multi-sistemici di questa forma di maltrattamento delineando un focus strategico per la protezione dell’infanzia e il contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza di genere fino al femminicidio. Lo scenario internazionale è riferito alla Convenzione di Istanbul. Cismai struttura requisiti minimi al riguardo, definendo fasi e articolazioni delle stesse: dalla rilevazione alla protezione per procedere poi con valutazione e trattamento. In ambito internazionale, Oms e Ispcan, a seguito proprio del prezioso contributo scientifico del Cismai, raccomandano un approccio trauma-informed, richiamando le strategie Inspire in particolare per la creazione di ambienti sicuri, sostegno ai caregiver e un approccio conoscitivo e pratico verso la promozione del buon trattamento finalizzato alla protezione e continuità della cura.

novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025
novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025novembre 2025
|
Rivista dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza
|
Chi è intervenuto
|
Info
futuri@garanteinfanzia.org
Subscription Form

Copyright © 2025, All rights reserved.